Capelli: strategie d’urto dopo un’estate di strapazzi

La fine dell’estate, oltre a una bella tintarella e a un pieno di relax ed energia, può lasciare spesso un “regalo” molto meno gradito: capelli sfibrati, opachi, indeboliti, che tendono a cadere. Perché l’estate danneggia i capelli? E come farli tornare in salute?
Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Anna Trink, dermatologa dello Studio Rinaldi & Associati di Milano.

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Dottoressa, perché i capelli appaiono così rovinati alla fine delle vacanze estive?
Il sole è il primo colpevole, ma non l’unico. Sotto accusa anche  vento, sabbia,  salsedine, acqua delle piscine, che sfibrano i capelli, li disidratano e li espongono a sostanze (come gli alghicidi) o a disinfettanti (come il cloro) che li indeboliscono. L’effetto finale è l’inaridimento e la desquamazione della cuticola, la guaina protettiva esterna del capello, formata appunto da squame che in condizioni normali sono strettamente adese le une alle altre. L’insieme di questi fattori fa sì che le squame si separino, mettendo a nudo la parte più interna, e più fragile. Al di là di questo danno tipo estetico, però, che riguarda solo il fusto, il sole in sé può danneggiare la capigliatura in modo molto più profondo, provocando direttamente la caduta dei capelli.

E infatti, con l’autunno, i capelli cadono…
È cosa nota che questo fenomeno abbia un picco in autunno. Fino a poco tempo fa, si pensava che ciò dipendesse dal normale ciclo fisiologico stagionale di crescita e caduta del capello. Studi recenti, invece, dimostrano che è dovuto in larga parte all’esposizione al sole avvenuta durante l’estate.  I raggi UV – oltre a danneggiare il fusto del capello – colpiscono anche il cuoio capelluto, innescando un danno ossidativo, che porta alla produzione di radicali liberi, e  a scatenare un processo infiammatorio a livello del bulbo del capello. Risultato: all’inizio dell’autunno, un maggior numero di capelli – rispetto a quanto avviene normalmente – passa in modo brusco dalla fase di crescita (la cosiddetta anagen), alla fase telogen, nella quale il capello (ancora nel follicolo pilifero) cessa le sue attività e ‘muore’, per poi cadere dopo qualche tempo.

Come rimediare?
Per riparare il danno estetico la parola d’ordine è ristrutturare in profondità, per ridare al capello la compattezza perduta. Iniziando dallo shampoo, che certamente deve essere delicato e per lavaggi frequenti, per non irritare un cuoio capelluto già messo a dura prova da sole, mare & co., ma anche ad alto potere ristrutturante. Ottimi, da questo punto di vista, i prodotti a base di soia. La soia, infatti, contiene isoflavoni, che, in virtù del loro effetto antiossidante, possono avere effetto riparatore e di controllo sul processo infiammatorio del cuoio capelluto causato dal sole; inoltre, hanno un’azione estrogeno-simile che può regolare la caduta e migliorare il diametro dei fusti.  Allo shampoo bisogna poi abbinare un balsamo ad hoc -soprattutto quando si vuole ottenere un effetto districante su un capello molto sottile o rovinato – e dei prodotti ristrutturanti specifici, in grado di ridare al capello la sua originaria compattezza.. In commercio ne esistono di diversi tipi. I più usati sono le maschere, senz’altro da preferire al balsamo, se non altro per i tempi di posa molto più lunghi. Le migliori sono quelle a base di amminoacidi, che hanno un ruolo chiave nella sintesi della cheratina di cui è formato il capello.

Che fare, invece, contro la caduta dei capelli?
In questo caso si può ricorrere a una doppia strategia. In primo luogo, si può contrastare l’effetto dei radicali liberi e stimolare la ricrescita dall’interno, assumendo integratori specifici ricchi di antiossidanti ma anche di aminoacidi, per far fronte all’aumentato bisogno dell’organismo, che deve produrre nuovi capelli. E poi largo a una dieta ricca di frutti rossi, mirtilli, melograno, per il loro contenuto elevato di flavonoidi, ad alto potere antiossidante, e di legumi, cereali integrali e pesce, per garantire un apporto adeguato di amminoacidi e minerali che rinforzano il capello. Ma il problema oggi si può affrontare anche dall’esterno con prodotti di ultimissima generazione: fiale acquistabili in farmacia, a base di polipeptidi simili ai fattori di crescita naturali, prodotti dal nostro organismo. Numerosi test clinici dimostrano che queste sostanze prolungano la fase anagen di crescita del capello  o, qualora stesse già cadendo, fanno sì che dopo la caduta venga rapidamente rimpiazzato da un capello nuovo.

Accorgimenti speciali per chi ha i capelli lunghi, sicuramente più vulnerabili e più esposti alle aggressioni degli agenti esterni?
Innanzitutto, una spuntata decisa alle estremità, che più facilmente sono sfibrate e rovinate rispetto al resto del fusto. E poi abbondare con il balsamo per renderli più pettinabili e fare in modo che non si strappino. Infine, un consiglio che in realtà vale per tutte: meglio rimandare tutti i trattamenti schiarenti o trattanti con acidi come la permanente, gli shatush o i colpi di sole perché possono rovinare ulteriormente un fusto già danneggiato e indebolito, e quindi peggiorare la situazione.

Capelli: strategie d’urto dopo un’estate di strapazziultima modifica: 2014-07-28T13:22:36+02:00da steffano72
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